Il migliaccio
Il migliaccio è un dolce tipico da realizare utilizzando il sangue suino cotto in padella con poco olio d'oliva. Si presenta come una specie di budino scuro e denso contenuto all'interno di un involucro di pasta molto sottile. Gli ingredienti del ripieno sono sangue di maiale, zucchero, mandorle, pangrattato, canditi, burro, cioccolato e aromi vari.
La crema della nonna - Zuppa inglese
In Romagna la “crema” si arricchisce di colori e sapori diventando un dolce al cucchiaio con una base di biscotto imbevuto in alchermes o rosolio. Chiamato anche “zuppa inglese”, il dolce diventa coloratissimo sovrapponendo ai biscotti inzuppati il giallo della crema a base di uova ed il bruno della crema al cioccolato.
I sabadoni
I sabadoni sono una sorta di ravioli dolci di forma rettangolare ripieni di marmellata di pere e mele cotogne o mostarda, unita ad una poltiglia di castagne secche lessate e con aggiunta di aromi come la scorza di limone. Possono essere fritti, cotti al forno o pre bollendo la pasta prima della farcitura. Successivamente vengono inzuppati nella saba, prima di servirli si possono cospargere di zucchero a velo.
I sugali
I sugali rappresentano una ricetta tradizionale per creare dolci a base di mosto. Si presentano come gelatina, della consistenza di un budino, di colore generalmente vinaccia. La cremosità di questo dolce lo rende simile ad un budino o alla marmellata.
La ciambella
La ciambella romagnola si distingue dalle altre ciambelle per non avere il foro e per la forma a panetto. È ricoperta di granelli di zucchero e viene spesso consumata sia da sola, che intinta nel latte o nel vino (per lo più Albana dolce).
Il latte brulè
Vero “cavallo di battaglia” delle cuoche romagnole, il latte brulè è caraterrzzato da una conistenza soda ottenuta non grazie alla colla di pesce ma solo con la lenta cottura del latte (che si riduce alla metà) o ed alle uova che fanno da leganti. Viene di norma servito con una salsa al caramello.
La saba
È uno sciroppo d'uva che si ottiene dal mosto appena pronto, di uva bianca o rossa: perciò viene anche chiamata "mosto cotto", "vino cotto" o "miele d'uva". Il mosto viene versato in un paiolo di rame insieme a mezza dozzina di noci con il guscio che, rivoltandosi nel lento bollire, aiutano il mosto a non attaccarsi al fondo del recipiente. La preparazione è pronta quando si è ridotta ad un terzo della sua quantità iniziale. Risulta molto dolce e si conserva benissimo proprio grazie al tenore zuccherino.
Il bisò
Il bisò è il vin brulè alla faentina, preparato per scaldarsi nelle lunghe notti invernali. Si ottiene facendo cuocere a lungo in una pentola vino rosso corposo, zucchero e spezie. Viene tradizionalmente bevuto nei gotti, contenitori senza manici realizzati in maiolica faentina.